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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), VII, 10
 
originale
 
10. Sic ille latronum fisci advocatus nostram causam pertulerat, virginis et asini sospitator egregius. Sed in diutina deliberatione ceteri cruciantes mora consilii mea praecordia, immo miserum spiritum elidentes, tandem novicii latronis accendunt sententiae et protinus vinculis exsolvunt virginem. Quae quidem simul viderat illum iuvenem fornicisque et lenonis audierat mentionem, coepit risu laetissimo gestire, ut mihi merito subiret vituperatio totius sexus, cum videre puellam proci iuvenis amore nuptiarumque castarum desiderio simulato lupanaris spurci sordidique subito delectari nomine. Et tunc quidem totarum mulierum secta moresque de asini pendebant iudicio. Sed ille iuvenis sermone reperito: "Quin igitur" inquit "supplicatum Marti Comiti pergimus et puellam simul vendituri et socios indagaturi? Sed, ut video, nullum uspiam pecus sacrificatui ac ne vinum quidem potatui adfatim vel sufficiens habemus. Decem mihi itaque legate comites, qui contentus proximum castellum petam, inde vobis epulas saliares comparaturus." Sic eo profecto ceteri copiosum instruunt ignem aramque cespite virenti Marti deo faciunt.
 
traduzione
 
Cos? perorando gli interessi dei banditi quello aveva difeso anche i nostri, salvatore egregio di una fanciulla e di un asino. Ma gli altri con i loro se e i loro ma, prima di decidersi mi resero angosciosa l'attesa e mi tolsero perfino quel poco di vita che mi restava. Finalmente la proposta del nuovo arrivato venne accolta e la fanciulla fu subito liberata dai ceppi. Ma da quando aveva visto quel giovane e sentito parlare di ruffiani e di bordelli, quella s'era messa a fare certi risolini e certe mossettine di gioia da farmi giustamente stramaledire dentro di me il suo sesso. ?Ma come,? pensavo, ?una fanciulla che fino a un momento fa aveva dato a intendere di essere innamorata del suo promesso sposo e di non veder l'ora di passare a giuste nozze, eccola che non sta pi? nella pelle soltanto a sentir nominare uno sporco e lurido bordello? e in quel momento su tutte le donne e sulla loro moralit? pes? il giudizio di un asino. Intanto quel giovane riprese a dire: ?E allora perch? non cominciamo a rendere onore a Marte, nostro alleato, ora che abbiamo deciso di vendere la ragazza e di arruolare nuovi compagni? Ma, a quel che vedo, qui non abbiamo n? bestie da sacrificare n? vino a sufficienza da bere. Datemi dieci compagni quanti me ne bastano per assalire il castello qui vicino ed io vi procurer? un pranzo degno dei Salii.? Cos? part? e quelli che rimasero prepararono un gran fuoco e innalzarono al dio Marte un altare di verdi zolle.
 

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